Il forte legame tra mente e corpo
Da domani mi metto a dieta!
Questa è la classica affermazione che si fa dopo un lungo periodo in cui ci si lascia andare con il cibo e/o non si pratica attività sportiva, quando ci si sente “appensantiti” da alimenti poco sani e si desidera tornare in forma.
Per quale motivo però, lo si dice e mai si inizia? Cosa succede che impedisce di concretizzare questo personale progetto?
Se vogliamo che una dieta funzioni non basta andare dal nutrizionista o seguire la dieta del momento. Bisogna mettersi in stretta relazione con il nostro mondo interiore, con le nostre emozioni e, soprattutto, con il nostro corpo.
Spesso il corpo è poco ascoltato.
A chi non è mai capitato, dopo una giornata storta, un litigio, una delusione, di entrare in cucina aprire il frigo e mangiare tutto quello che ci si ritrova davanti? Questo rappresenta uno dei modi più regressivi per consolarci dalle avversità che la vita ci presenta.
Il meccanismo di piacere a livello cerebrale che si attiva assumendo cibo soffoca il malessere: le sostanze nutritive che assumiamo con il cibo vanno ad influire sui processi biochimici cerebrali, agendo sul livello di serotonina (l’ormone del buonumore) ed endorfine.
Uno dei trucchi a mio parere più efficace è sicuramente investire il nostro tempo in altre attività. Cosa ci piace? Andare al cinema, leggere, uscire con gli amici, fare compere ecc.
Ecco concentriamoci su tutti questi interessi e rendiamoli fattibili con frequenza maggiore rispetto al solito. E nel frattempo lavorare tantissimo sulla nostra autostima.
Il punto cruciale della dieta
Ecco il punto cruciale della dieta: imparare ad accettarsi, ad amarsi, smettere di odiarsi.
Se non ci amiamo abbastanza non saremo mai in grado di prenderci cura di noi stessi.
La vita non è semplice da affrontare, spesso è ricca di difficoltà e problemi da risolvere, inconvenienti, imprevisti, equivoci e chi più ne ha più ne metta. Per superare tutti questi ostacoli è indispensabile avere una buona forza interiore e questa forza ce la può fornire proprio l’autostima.
Robert Harold Schuller disse:
Ogni vincitore che abbia mai incontrato dice: “La mia vita è cambiata quando ho iniziato a credere in me stesso”.
Ma cos’è l’autostima?
L’autostima è l’insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di se stesso.
E’ come la forza nelle gambe per poter camminare. E’ un senso di potenza che occorre avere nella mente per fare qualsiasi cosa. Senza l’autostima le difficoltà della vita sarebbero troppo complicate da affrontare: una collina diventerebbe una montagna difficilissima da scalare.
La nostra autostima nasce dalle esperienze che abbiamo avuto nei primi anni di vita: se le relazioni con le persone che si prendevano cura di noi (genitori, nonni, insegnanti, ecc) sono state positive avremmo sviluppato di certo un’immagine positiva di noi stessi.
Al contrario, se i rapporti con chi ci stava vicino sono stati a base di critiche, quasi sicuramente avremmo sviluppato un’opinione negativa di noi stessi e faremmo fatica ad accettarci e a credere in noi stessi.
Il bambino che non si sente accettato per quello che è veramente nella totalità del suo essere, tende a pensare:
se i miei genitori mi criticano e mi paragonano agli altri significa che non mi vogliono abbastanza bene, allora deve esserci qualcosa che non va in me.
Ed ecco come si andrà a sviluppare un’immagine negativa.
Come migliorare l’autostima
Per migliorare l’autostima aiuta molto confrontarsi con l’immagine negativa che si ha di se stessi, chiedendosi quanto questa immagine sia reale e se i propri difetti siano realmente così gravi e non modificabili. Infatti, il modo per superare questo senso di inferiorità è rendersi conto che la percezione negativa che abbiamo di noi stessi è solo un idea che proviene dalla ferite del nostro passato.
In altre parole sentirsi insignificanti, stupidi o incapaci non vuol dire esserlo veramente!
Chi soffre di senso di inferiorità guarda sempre i propri difetti; ad esempio, bastano un paio di chili in più per sentirsi grassi. Ma avete mai provato a domandarvi:
Inadeguati rispetto a chi ? A cosa?
Questo perché dobbiamo sempre sentirci adeguati alle aspettative degli altri.
Prendiamo ad esempio l’ossessione che molte donne hanno per la linea e per l’aspetto fisico. Ragazze con un peso normale si sentono grasse perché si confrontano con le immagini ritoccate dei corpi delle modelle, proposti dai media.
Guardate l’aspetto positivo dei vostri difetti.
Per esempio, se siete timidi, sarete anche persone estremamente sensibili.
Il soggetto timido, inoltre, è più difficile che litighi con i colleghi o che risponda scortesemente ad un cliente con un carattere impossibile.
Riconoscere gli aspetti positivi dei vostri tratti caratteriali negativi è importante per migliorare l’autostima.
Accettate quello che non potete cambiare, ma migliorate quello che si può migliorare.
Per migliorare l’autostima invertiamo lo sguardo: smettiamo di concentrarci su quello che manca e concentriamoci sulle nostre qualità!