Iperlordosi lombare: cos’è, cause ed esercizi

Iperlordosi CE4S

L’iperlordosi lombare cos’è e quali sono le sue cause?

L’iperlordosi è un eccesso della fisiologica curva di lordosi lombare.

E’ patologica o comunque parafisiologica quando l’angolo di curva supera i 40°.

Iperlordosi lombare, quali sono le cause?

Le cause possono essere molteplici ed associate tra loro. Per semplicità le divideremo in congenite ed acquisite:

  1. Congenite (es. rachitismo)
  2. Acquisite (discopatie, fratture, osteoporosi, disequilibri tessuti molli ecc.)

La diagnosi dell’iperlordosi lombare

La diagnosi dell’iper lombare si basa sull’EO (Esame Obiettivo) del soggetto, con la presentazione clinica sopra descritta che è una costante, cui si affiancano eventuali esami diagnostici di imaging specialmente radiografici.

La presentazione clinica dell’iperlordosi

I punti cardine della presentazione clinica dell’eccesso di curva di lordosi lombare, semplificando i concetti, sono:

  • Addome sporgente in avanti
  • Tratto lombare “corto”
  • Glutei “indietro”
  • Eccesso di rotazione anteriore (antiversione) del bacino

Quali sono i sintomi correlati all’iperlordosi?

  • Dolore persistente o sensazione di pesantezza a fascia nella regione lombare
  • Difficoltà nel mantenere nel tempo posizioni prolungate in stazione eretta o seduta
  • Sintomi correlati a disturbi indiretti (discopatie con irradiazioni di tipo neurale, dolori all’area iliaca e glutea.)

E’ anche possibile che soggetti che hanno un eccesso di curva lieve siano inizialmente asintomatici o paucisintomatici.
Si tratta di quei disturbi che se lievi o moderati, se affrontati in fase precoce, come l’età evolutiva o un sistema “acerbo”, danno molti risvolti positivi nel trattamento.
E’ per questo che è fondamentale, per evitare problematiche più gravi da sovraccarico nel futuro, approntare un adeguato protocollo di trattamento riabilitativo‐rieducativo.

Quali sono i trattamenti consigliati?

  1. La chirurgia solo in rari casi selezionati con patologie congenite e non responsivi alle terapie conservative.
  2. Trattamenti conservativi sono la fisioterapia ed l’esercizio terapeutico-rieducativo.

Analizziamo il trattamento fisioterapeutico-conservativo. Dopo un imprescindibile visita ortopedica e valutazione fisioterapica è possibile approntare un protocollo di trattamento riabilitativo‐rieducativo che presenti i seguenti punti chiave propedeutico percettivi:

  • Ad una corretta gestione del bacino
  • Propedeutica percettiva del core addominale (specialmente del trasverso e del retto dell’addome)
  • Alla corretta attivazione della muscolatura estensoria delle anche (focus su grande gluteo)

Una volta affrontata la fase fondamentale, dedicata alla percezione e all’attivazione neuro‐motoria è possibile dedicarsi alla fase di lavoro “pura”.

Trattamento fisioterapico-conservativo

Possiamo a questo punto suddividere il trattamento in due grosse macro aree:

  1. RINFORZO selettivo di estensori di anca (focus g. gluteo) e flessori di tronco (parete addominale) ad esempio: esercizio ponte
  2. STRETCH selettivo di flessori di anca (focus ileo‐psoas e retto del femore) ed erettori spinali (paravertebrali lombari)

Conclusioni

Dopo aver educato il soggetto agli esercizi propedeutici e percettivi è possibile e consigliabile approcciare poi ad esercizi a carichi ed intensità crescenti.
Ad esempio passando da un semplice glute bridge ad un hip thrust bilanciere o da un crunch a terra ad un crunch con sovraccarico od esercizi più complessi per il core.

Nel management terapeutico dei sintomi, oltre alla terapia principale che rimane la fisioterapia attiva, è possibile affiancare:

  • trattamenti passivi manuali (terapia manuale: manipolazioni vertebrali o tecniche sui tessuti molli ipertonici)
  • educazione ai corretti comportamenti ed ausili di comfort in ambiente casalingo e lavorativo
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