L’iperlordosi lombare cos’è e quali sono le sue cause?
L’iperlordosi è un eccesso della fisiologica curva di lordosi lombare.
E’ patologica o comunque parafisiologica quando l’angolo di curva supera i 40°.
Iperlordosi lombare, quali sono le cause?
Le cause possono essere molteplici ed associate tra loro. Per semplicità le divideremo in congenite ed acquisite:
- Congenite (es. rachitismo)
- Acquisite (discopatie, fratture, osteoporosi, disequilibri tessuti molli ecc.)
La diagnosi dell’iperlordosi lombare
La diagnosi dell’iper lombare si basa sull’EO (Esame Obiettivo) del soggetto, con la presentazione clinica sopra descritta che è una costante, cui si affiancano eventuali esami diagnostici di imaging specialmente radiografici.
La presentazione clinica dell’iperlordosi
I punti cardine della presentazione clinica dell’eccesso di curva di lordosi lombare, semplificando i concetti, sono:
- Addome sporgente in avanti
- Tratto lombare “corto”
- Glutei “indietro”
- Eccesso di rotazione anteriore (antiversione) del bacino
Quali sono i sintomi correlati all’iperlordosi?
- Dolore persistente o sensazione di pesantezza a fascia nella regione lombare
- Difficoltà nel mantenere nel tempo posizioni prolungate in stazione eretta o seduta
- Sintomi correlati a disturbi indiretti (discopatie con irradiazioni di tipo neurale, dolori all’area iliaca e glutea.)
E’ anche possibile che soggetti che hanno un eccesso di curva lieve siano inizialmente asintomatici o paucisintomatici.
Si tratta di quei disturbi che se lievi o moderati, se affrontati in fase precoce, come l’età evolutiva o un sistema “acerbo”, danno molti risvolti positivi nel trattamento.
E’ per questo che è fondamentale, per evitare problematiche più gravi da sovraccarico nel futuro, approntare un adeguato protocollo di trattamento riabilitativo‐rieducativo.
Quali sono i trattamenti consigliati?
- La chirurgia solo in rari casi selezionati con patologie congenite e non responsivi alle terapie conservative.
- Trattamenti conservativi sono la fisioterapia ed l’esercizio terapeutico-rieducativo.
Analizziamo il trattamento fisioterapeutico-conservativo. Dopo un imprescindibile visita ortopedica e valutazione fisioterapica è possibile approntare un protocollo di trattamento riabilitativo‐rieducativo che presenti i seguenti punti chiave propedeutico percettivi:
- Ad una corretta gestione del bacino
- Propedeutica percettiva del core addominale (specialmente del trasverso e del retto dell’addome)
- Alla corretta attivazione della muscolatura estensoria delle anche (focus su grande gluteo)
Una volta affrontata la fase fondamentale, dedicata alla percezione e all’attivazione neuro‐motoria è possibile dedicarsi alla fase di lavoro “pura”.
Trattamento fisioterapico-conservativo
Possiamo a questo punto suddividere il trattamento in due grosse macro aree:
- RINFORZO selettivo di estensori di anca (focus g. gluteo) e flessori di tronco (parete addominale) ad esempio: esercizio ponte
- STRETCH selettivo di flessori di anca (focus ileo‐psoas e retto del femore) ed erettori spinali (paravertebrali lombari)
Conclusioni
Dopo aver educato il soggetto agli esercizi propedeutici e percettivi è possibile e consigliabile approcciare poi ad esercizi a carichi ed intensità crescenti.
Ad esempio passando da un semplice glute bridge ad un hip thrust bilanciere o da un crunch a terra ad un crunch con sovraccarico od esercizi più complessi per il core.
Nel management terapeutico dei sintomi, oltre alla terapia principale che rimane la fisioterapia attiva, è possibile affiancare:
- trattamenti passivi manuali (terapia manuale: manipolazioni vertebrali o tecniche sui tessuti molli ipertonici)
- educazione ai corretti comportamenti ed ausili di comfort in ambiente casalingo e lavorativo